Mancano due ore all’inizio dello spettacolo. Le prove al Teatro Galleria di Legnano (MI) sono appena finite, Paolo Conte è molto concentrato e un po’ teso, glielo si legge negli occhi. Indossa un completo scuro e una polo chiara. Dopo una forte stretta di mano, entriamo nel suo camerino. Lui si siede, incrocia le gambe e mi guarda negli occhi aspettando la prima domanda. Gli chiedo come sta. Sorride e fa un lungo sospiro. «Sono un po’ affaticato, glielo confesso. Ma per lo spettacolo non vedo l’ora. Sono prontissimo».
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