Chi l’avrebbe detto che presto infileremo il naso in un fazzoletto realizzato utilizzando gli scarti della mela? Che li useremo come carta in cucina o in bagno?
Ma anche che presto penseremo seriamente di uscire di casa portando sottobraccio una borsa fatta con una sostenibilissima ecopelle di mela? O, addirittura, che indosseremo scarpe e cinture realizzate con questo materiale?
Che useremo scatole, sacchetti, sceglieremo tapezzerie, quaderni, libri coperti con speciali film di nuova generazione? Cioè: che il frutto più diffuso, mangiato (e scartato) nel nostro Paese offre nuove sconosciute potenzialità?
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