Era il 1974 quando il regista Tobe Hooper assemblò, in una sorta di collage di eventi realmente accaduti e pura invenzione, il cult Non aprite quella porta narrando le gesta di una famiglia cannibale ormai iconica.
Cosa si poteva chiedere di più, i primi anni ’70, il Vietnam, lo scandalo Watergate, le proteste, i valori borghesi messi al rogo e un regista che scova l’orrore nel cuore dell’America, nell’anima nera che alberga in ognuno di noi e ne fa riflesso deforme, dissacrando l’istituzione su cui si basa il concetto stesso di Stati Uniti, mostrandone il lato incontrollabile e nascosto.
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