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Margaret Atwood e il suo Assassino cieco — letteratura.rai.it

Considerato il capolavoro della scrittrice canadese Margaret Atwood, L’assassino cieco, suo romanzo del 2000, viene ora riedito da Ponte alle Grazie. Dei contenuti di questo libro sorprendente, che contiene al suo interno diverse narrazioni, abbiamo parlato con l’autrice, venuta in Italia su invito del Festival Internazionale di Roma e del Teatro di Roma. Margaret Eleanor Atwood, poetessa, narratrice, saggista  canadese di lingua inglese, nasce ad Ottawa nel 1939.  Figlia di un entomologo, a causa delle ricerche del padre, trascorre molti periodi dell'infanzia nelle grandi foreste del Quebec. Non frequenta la scuola a tempo pieno fino all'età di 11 anni. Conseguito il diploma presso la Leaside High School, nel 1957 inizia gli studi accademici presso la Victoria University di Toronto. Allieva dello studioso Northtrop  Frye, uno dei più importanti critici letterari canadesi, consegue la laurea con lode nel 1961. Negli anni Sessanta dello scorso secolo la Atwood afferma il suo precoce talento pubblicando le sue prime raccolte di poesie in cui fonde il mito e la fiaba ad elementi autobiografici. LaAtwood è stata la vincitrice del premio Arthur C. Clarke e del Premio Principe delle Asturie per la Letteratura, e anche del Booker Prize (finalista per cinque volte, vincitrice con L'assassino cieco nel 2000), ed è stata finalista anche per il Governor General's Award (Premio del Governatore Generale, un riconoscimento offerto dal Primo Ministro del Canada) vincendolo per due volte. Attivista femminista, ha iniziato ad approfondire  temi sociali come la liberazione della donna e il cambiamento dei ruoli sessuali già prima che questi venissero divulgati dallo stesso movimento femminista. Ecologista e ambientalista (è membro del Partito verde del Canada) ha intrecciato ai temi dell'identità sessuale le tematiche ambientali fin dai suoi esordi narrativi elaborando, con stile ironico e uno sguardo provocatoriamente visionario, una feroce critica della decadenza del sistema politico e sociale dell'Occidente, che prosegue in saggi come Dare e avere: il debito e il lato oscuro della ricchezza (Ponte alla Grazie, 2009). Tra le opere recenti i romanzi L'ultimo degli uomini, (Ponte alle Grazie, 2003), ambientato in una Terra post apocalittica con un solo sopravvissuto, Il canto di Penelope (Rizzoli, 2005), riscrittura dell'Odissea dal punto di vista femminile, L’anno del diluvio (Ponte alle Grazie, 2010), apologo sul futuro del pianeta, le raccolte di racconti Microfiction (Ponte alle Grazie, 2006), Nel 2006 ha pubblicato The Tent (Microfiction), 35 racconti di soggetti disparati tra loro e nel 2007 Disordine morale, un libro che spazia in oltre sessant'anni di vita di una famiglia canadese disegnando delle vite che con essa si intrecciano(Ponte alle Grazie, 2007). Sempre nel 2007 ha pubblicato con l’editore Le Lettere la sua ultima raccolta di poesie La Porta. Ha recentemente pubblicato due romanzi con l’editore Ponte alla Grazie: L’altro inizio, il romanzo con il quale l’autrice conclude la trilogia composta da L’ultimo degli uomini e L’anno del Diluvio e la riedizione de L’assassino cieco. L’autrice si dedica con passione anche alla letteratura per bambini, scrivendo racconti e illustrandone le storie.

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