Perché capita così: sei per strada con il naso all’insù, intento a fotografare uno dei mille scorci suggestivi che Palermo offre, e trasalisci all’improvviso quando senti l’abbanniata: “Chi bellu ciaaaauru. Bello è, uora ‘u sfurnavo. Io ci fazzu gràpiri ‘u pitittu viero”. Ti stai giusto chiedendo chi urla a squarciagola e soprattutto perché dice che è bello caldo, assicurando che ci farà venire l’appetito, quando vieni pure preso a schiaffi da una fragranza di focaccia appena sfornata. Prima di arrivare al vostro stomaco, il cibo vi avrà catturato con i suoi musicali richiami, vi avrà intontito con il suo aroma per finire di sedurvi con il suo gusto.
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