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WASSILY KANDINSKY / Chi era? — ilsussidiario.net

WASSILY KANDINSKY - Wassily Kandinsky, nato proprio oggi, il 16 dicembre del 1866, è una delle figure più interessanti della pittura moderna. Creator della pittura astratta, Wassily Kandinsky è un uomo dalla vita del tutto anticonvenzionale che ha cercato di scavare dentro di sè con la sola forza dell’intelletto. Contraddittorio, a suo modo, per lui l’opera è sia una composizione assolutamente fredda e materiale, che come tale ha quasi una funzione strumentale sull’anima di chi la vede, che una creatura viva, ad un tempo frutto creativo ed essenza generativa della coscienza dell’artista. Attraverso i chiaroscuri, secchi esasperati della primissima fase della sua arte pittorica, e attraverso la sistole e la diastole del blu e del rosso (“Il rosso è un colore caldo e tende a espandersi; l'azzurro è freddo e tende a contrarsi”) Wassily Kandinsky ha verificato il teorema della sua poetica (e della sua esistenza) nei modi più taglienti che la ragione potesse suggerire, rimanendo quasi spaventato dalla semplicità della vita, che riusciva ad astrarre, ma non a minimalizzare per coglierne l’essenza a livello esperienziale. Wassily Kandinsky, dicevamo, è stato uno dei massimi rappresentanti dell'astrattismo, ma questo non è solo una concezione tecnico-pittorica, ma un tentativo di ricerca e di cura spirituale: "Non viviamo oggi" si afferma, "in un'epoca in cui l'arte sia al servizio della vita. In altre epoche l'arte è il fenomeno che fa lievitare il mondo: tali epoche sono oggi lontane. Finchè non siano tornate, l'artista deve tenersi lontano dalla vita corrente". In questo giudizio si esprime cioè la concezione di un'arte come "assenza". Eppure, paradossalmente, anche in questa ricerca delle linee astratte in cui l’uomo sembra farsi da parte per lasciare spazio alla geometria, al concetto, all’astrazione, l’uomo è - e rimane - è presente con tutto il suo carico di sentimenti: dolore, felicità, disperazione, speranza, dubbi e certezze, prostrazioni e insorgenze. In questo senso, al pensiero di Wassily Kandinsky si potrebbe rispondere con una dichiarazione di Giacometti: "Io faccio certamente della pittura e della scultura... per mordere nella realtà, per difendermi, per nutrirmi, per crescere; crescere per meglio difendermi, per meglio attaccare, per afferrare, per andare avanti il più possibile su tutti i piani e in tutte le direzioni; per difendermi contro la fame, contro il freddo, contro la morte...".

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