I dati parlano (quasi) chiaro: il futuro dei libri è digitale. Di conseguenza è necessario pensare o, meglio, ripensare molti degli elementi fondanti che hanno caratterizzato la produzione libraria fino ad oggi. Un esempio interessante è quello delle copertine. In una dimensione in cui l’oggetto libro perde ogni sua materialità, è ancora utile dare importanza alla cura grafica delle copertine?
Questo quesito sorge, fra l’altro, in anni in cui l’attenzione a questi elementi visuali (dei libri cartacei, per ora) si sta sempre più affermando, anche grazie all’apertura di molteplici spazi di discussione online. Siti e blog come quelli di Federico Novaro e di Giulio Passerini nascono anche e soprattutto come luoghi in cui raccoglie informazioni, aneddoti e critiche sulle copertine di oggi e di ieri. Indice che nella critica editoriale generica si stanno aprendo sempre più ambiti per la riflessione grafica è anche la mostra Buona la prima. Allestita da Stefano Salis all’interno di Artelibro a Bologna, la fiera sul libro e la sua storia, ha messo assieme le 45 migliori copertine uscite da settembre 2013 a settembre 2014 e selezionate da una giuria di esperti. Conclusasi lo scorso ottobre con un buon successo di pubblico, ora l’esposizione girerà gli istituti di cultura italiani all’estero, a partire da Zagabria.
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