I consulenti scientifici del kolossal di Christopher Nolan hanno pubblicato un paper a seguito delle ricerche per il film. Tratta, ovviamente, di buchi neri
Che vi sia piaciuto o no, Interstellar di Christopher Nolan è stato certamente uno dei film più importanti e discussi dello scorso anno. Non poteva essere altrimenti, visto anche il budget di 165 milioni di dollari messo sul piatto dai produttori del kolossal. Poco prima della sua uscita ufficiale – e senza averlo visto – vi avevamo proposto qualche anticipazione sulla scienza contenuta nel film. Cui ha lavorato, in effetti, un’équipe di tutto rispetto, coordinata da Kip Thorne, uno dei fisici teorici più famosi al mondo, grande esperto di relatività generale e (naturalmente) buchi neri. Oggi, a oltre tre mesi dall’uscita del film nelle sale italiane, gli scienziati di Interstellar hanno pubblicato sulla rivista Classical and quantum gravity un articolo in cui descrivono il codice informatico usato per generare le spettacolari animazioni di Gargantua, l’enorme buco nero rotante, e spiegano come il proprio lavoro al film ha portato a nuove scoperte scientifiche.
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