Eyes Wide Shut, il film cult di Kubrick, ha interessato ieri sera su Rete4 solo 385.000 spettatori con il 4.53%.
Ecco come un inviato dell'ANSA raccontò il film alla Mostra del Cinema di Venezia del '99
VENEZIA: KUBRICK-SCHNITZLER, LEZIONE DI ADATTAMENTO (DI MASSIMO SEBASTIANI) (ANSA) - VENEZIA, 1 SET - Si possono esprimere perplessita' di vario tipo su ''Eyes Wide Shut'', e la critica lo ha gia' fatto, ma su un punto e' difficile contestare Stanley Kubrick: ancora una volta un suo film e' un esempio luminoso e geniale di come si possa adattare al grande schermo un libro che e' un piccolo classico, attualizzandolo, modernizzandolo, anche modificandolo in alcune sue parti, ma trasferendone al cinema l' ispirazione profonda e il tema di fondo. Trasferendo nella New York dei giorni nostri (ricostruita negli studi londinesi di Pinewood ma non per questo meno inquietante e veritiera, proprio come la giungla di ''Full metal Jacket'' ricreata nella campagna inglese) la storia di Fridolin e Albertine narrata da Schnitzler in ''Doppio sogno'', Kubrick ha infatti apportato un certo numero di piccoli e grandi cambiamenti. A cominciare da quello, decisivo per cogliere l' essenza di ''Eyes Wide Shut'', che l' autore di ''Shining'' e ''Arancia meccanica'' e ''Il bacio dell' assassino'' ha letteralmente aggiunto per dare tensione e modernita' al tormento di Cruise-Bill: l' indagine, da thriller dell' anima, svolta dal medico ossessionato dalla gelosia e tentato dal tradimento sulla natura, i protagonisti e gli esiti dell' orgia cui si trova a partecipare. E nel quale si staglia un personaggio che solo a fatica potremmo definire un comprimario: l' amico Victor-Sidney Pollack.
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